Passione, dinamicità e formazione: la ricetta del successo per lavorare nel Food & Beverage

È un settore in continua trasformazione, ma saper leggere i cambiamenti, forti di una formazione completa ed internazionale, è la chiave del successo. Proprio come dimostrano i traguardi raggiunti dagli ex studenti del master in International Food & Beverage Management della ESCP Business School
Passione dinamicità e formazione la ricetta del successo per lavorare nel Food amp Beverage

In questi tempi di confusione e incertezza, essere consapevoli delle dinamiche del mercato e in grado di anticipare le tendenze future è fondamentale per il successo. Le aziende capaci di trasformare la crisi in opportunità guideranno il cambiamento in questo mondo in rapida evoluzione. Tra i settori che stanno attraversando una radicale trasformazione, il Food & Beverage è sicuramente uno dei più affascinanti e vivaci, particolarmente impegnato a coniugare tradizione ed eccellenza con innovazione e un approccio di marketing value-driven all'avanguardia, non più orientato esclusivamente al prodotto o al consumatore.

Le conseguenze dell’emergenza Covid19 hanno messo a dura prova il comparto. Se da un lato, l’industria agro-alimentare ha in buona parte continuato la propria attività anche durante il lockdown, addirittura registrando incrementi significativi in termini di produzione e fatturato, dall’altro lato, invece, il mondo del food-service e l’horeca hanno sofferto le chiusure e i provvedimenti restrittivi. La crisi ha offerto molte sfide ma allo stesso tempo anche una possibilità di cambiamento: «Proprio in questa drammatica situazione, si è registrata una dinamicità in termini di innovazione, di adattamento alle nuove situazioni, di creatività e ingegno mai sperimentata prima» spiega Francesco Venuti, Direttore Accademico del master in International Food & Beverage Management della ESCP Business School. «Sia grazie a intuizioni su nuovi processi, prodotti e servizi, sia accelerando dinamiche già precedentemente in atto, ciò ha consentito a molte attività di mitigare almeno in parte il fermo dell’attività, lanciando trend che potrebbero resistere e consolidarsi anche oltre la pandemia». Dal boom del food delivery alle ghost e cloud kitchen, fino ad arrivare al passaggio al digitale con la crescita esponenziale dell'e-commerce, sono molteplici le potenzialità per le aziende che vogliono essere ancora più vicine al consumatore, implementando sicurezza, fiducia e supporto.

Saper leggere i cambiamenti, forti di una formazione completa ed internazionale che consenta di essere flessibili e rapidi nel riorganizzare il lavoro anche nei momenti più difficili, è fondamentale come dimostra la storia di Laura Castellazzo, globetrotter con esperienze nel Real Estate e nella Finanza ed ex Brand Ambassador in Costa Crociere, che durante il lockdown ha avviato a Torino una nuova avventura come imprenditrice con Grilèt Gourmet, la prima poke di origine italiana, con ingredienti e cotture tipici della cucina mediterranea. È proprio sotto la Mole che Laura ha trovato la sua vocazione frequentando il master in International Food & Beverage Management:** **svolto in Italia e Francia - i due luoghi simbolo dell’eccellenza enogastronomica mondiale -, il programma di studio si pone l’ambizioso obiettivo di creare futuri ambasciatori del «Made in Italy» nel mondo. Il corso, che è al secondo posto a livello globale nella classifica Eduniversal dei migliori master specialistici in questo campo, si rivolge a laureati e giovani professionisti che vogliono sviluppare una propria idea imprenditoriale. «Nel settore Food & Beverage più che in altri serve tantissima passione e molta dinamicità ed ESCP è stato un trampolino irrinunciabile – racconta Laura –: dallo sviluppo delle soft skills alle occasioni di networking, dalla stesura di Business Plan, fino alla scelta delle materie prime e gestione del food cost, tutto quello che ho studiato mi ha preparato al lancio del mio progetto».

Alla ESCP, infatti, l’esperienza in aula viene arricchita e corredata da progetti di consulenza, company visits e tirocini nelle migliori aziende italiane e internazionali del settore, come Barry Callebaut Group, una delle più importanti multinazionali nella produzione di specialità di cioccolato. Qui oggi lavora come Project Lead Global R&D Michelle Vandamme, laureata nel 2017: «Il confronto costante con top manager e colleghi provenienti da tutto il mondo permette di comprendere a fondo non solo l’evoluzione del mercato, ma i diversi contesti culturali e valoriali in cui si sviluppa».

Secondo il report FoodDrinkEurope2020 in Europa 4,82 milioni di persone lavorano nel comparto Food & Beverage, che genera un fatturato di 1,2 trilioni di euro e 266 miliardi di euro di valore aggiunto, rendendola la più grande industria manifatturiera del Vecchio Continente. L'UE è anche il maggiore esportatore di prodotti alimentari e bevande al mondo, con un giro di affari che raggiunge i 120 miliardi di euro e un surplus commerciale di 44 miliardi di euro.

«Organizzazione, metodo, capacità di lavorare in team e di esprimere la creatività in modo costruttivo sono alcune delle skills più ricercate dalle aziende – aggiunge Stefano Deuscit, Trade Advocacy (Brand Ambassadors) Coordinator in Bacardi-Martini France –. Oltre alle competenze teoriche che prima non possedevo, ESCP mi ha dato soprattutto una prospettiva diversa sul mondo e ha ampliato la mia capacità di visione. E questo credo sia l’ingrediente più importante per costruire una carriera professionale di successo».